VIAGGIO IN TRENO PER BERLINO

VIAGGIO IN TRENO PER BERLINO

Imprevisti

Il mio primo viaggio in treno per Berlino, lo ammetto, è stato abbastanza deludente. La Bologna-Berlino su rotaie, la posso tranquillamente definire un’esperienza piuttosto estrema. Certamente non confortevole e tutt’altro che rapida e indolore. Ma non è mancato l’aspetto positivo: avendo viaggiato nelle ore diurne, ho goduto di paesaggi spettacolari, specie tra il Trentino e la Baviera, passando per l’Alto Adige e l’Austria.

Un salto indietro nel tempo

Il treno della DB per München è partito da Bologna in perfetto orario, e ha raggiunto il capoluogo bavarese con mezz’ora di ritardo circa. Il treno era semivuoto, e ho apprezzato, almeno inizialmente, l’impiego di carrozze con gli scompartimenti di vecchia memoria. Per un’anima vintage come me, un tuffo nel passato, a quando gli spazi agevolavano il contatto umano e le conoscenze. Peccato che le due iniziali compagne di scompartimento non fossero particolarmente socievoli. La prima, una signora dedita alla lettura e alla masticazione per l’intero viaggio; la seconda, una ragazza che ha trascorso tutto il tempo nel corridoio.

Scaramuccia tra teutonici

La giornata era particolarmente calda e assolata, e purtroppo l’aria condizionata non funzionava. Il sedere mi si è presto surriscaldato fino a quasi liquefarsi sull’elegante e “freschissimo” velluto blu dei sedili.
Al Brennero è salito un distinto signore di mezza età, apparentemente cordiale e certamente taciturno.
Almeno fin quando non ha ingaggiato un’accesa polemica in tedesco con l’avida e ruminante lettrice di cui sopra. Oggetto dell’alterco pare fossero le borse e gli zaini che quest’ultima aveva appoggiato sui sedili e non riposto sulle preposte rastrelliere. Il signore stesso teneva anche lui la propria borsa sul sedile di fianco al suo, ma naturalmente ho taciuto, anche perché farlo presente nella sua lingua era impensabile. Inoltre, aveva piazzato il suo ingombrante trolley in mezzo allo scompartimento, per cui questo slittava libero tra i sedili, almeno finché non trovava un ostacolo nelle mie gambe.

Viaggio in treno per Berlino Scompartimento DB Bologna Berlino via Monaco
Breve sosta a Monaco

A Monaco avevo tre ore abbondanti di tempo prima di riprendere il viaggio. Ho lasciato la valigia in stazione e con la S-Bahn ho raggiunto Marienplatz. Ho pranzato con un sandwich e una birra seduto su una fioriera dell’affollata piazza, dominata dal Neue Rathaus. Il Neue Rathaus è lo splendido e imponente municipio in stile gotico, molto amato dai turisti per la torre che ospita il caratteristico Glockenspiel. Si tratta di un complesso e gigantesco carillon composto di numerose campane che, nel periodo estivo, viene azionato fino a tre volte al giorno. L’orario mi ha rivelato che, ancora una volta, non avrei assistito al “concerto”. Le mie volte precedenti volte nel capoluogo bavarese erano state in autunno e in inverno. In queste due stagioni il Glockenspiel suona solo due volte al dì, l’ultima a mezzogiorno, e non mi è mai riuscito di svegliarmi in tempo.

Due città e due realtà praticamente opposte

Si può considerare il capoluogo bavarese come una sorta di anti-Berlino, a partire dal confronto tra le due piazze principali delle città. La caotica e dispersiva Alexanderplatz contro la raccolta ed elegante, più salottiera, Marienplatz. Anche le superfici delle le due città sono in antitesi. Monaco vanta un’estensione di circa 300 kmq per una popolazione di poco inferiore a 1 milione e mezzo di unità, Berlino, 900 kmq scarsi e quasi 4 milioni di abitanti. Il divario nell’assetto urbano e socioculturale appare più che evidente. Berlino rispecchia pienamente lo spirito disordinato e cosmopolita della grande metropoli multiculturale. Monaco ha un aspetto ordinato e borghese, certamente più allineato con l’immaginario collettivo sulla ricca ed efficiente Germania.
Purtroppo ho notato, tornando a piedi verso la stazione, non poche persone intente a chiedere l’elemosina, accampate sui marciapiedi. Persone perlopiù colpite da mutilazioni e/o malformazioni fisiche,
Anche a Berlino ho rilevato un certo incremento di questi casi di emarginazione, ma forse è solo la logica conseguenza delle temperature estive.

Ansia

La coincidenza per Norimberga era in attesa al binario indicato. Lì avrei trovato l’ultima per Berlino 15 minuti dopo l’arrivo nella città fràncone. Non ero particolarmente preoccupato, poiché si trattava di un tragitto di appena un’ora. Il mio ottimismo ha iniziato a vacillare, lasciando spazio a un’incalzante angoscia, quando ho preso atto che il treno stava costantemente rimandando la partenza. Inizialmente 10, poi 20, infine 30 minuti.
Sull’email giungevano copiose le notifiche della DB che m’informavano della, prima probabile e poi certa, perdita della coincidenza. Mi invitavano a consultare sul loro le possibili opzioni alternative, ma naturalmente, vista l’ora, erano disponibili solo dalla mattinata successiva.
In quei momenti, ho davvero iniziato a insultare me stesso per la scelta scellerata di quel viaggio e per aver scartato l’idea iniziale di fermarmi una notte a Monaco. Ero ormai rassegnato alla ricerca di un hotel in una città che non conoscevo se non per ragioni tristemente storiche, nel cuore della notte. Fortunatamente, su quel treno viaggiavano erano numerose persone che come me erano dirette a Berlino. Alcune tra queste avevano preso d’assedio il personale di servizio, con toni palesemente alterati. Forse quelle animate proteste produssero un risultato: l’agognato eurocity per Berlin Hauptbahnhof ci attese sullo stessa piattaforma di arrivo.
Ancora poche ore e sarei giunto alla sospirata meta. Ero purtroppo ignaro che ulteriori inconvenienti – non gravi, ma nemmeno simpatici – mi avrebbero costretto a rivedere ogni programma da me pianificato con scrupolo.
Ma di questo scriverò a parte.

Luoghi comuni

Lo stesso problema si è verificato anche durante il viaggio di ritorno. Sono ripartito da Hauptbahnhof nel cuore della notte e in perfetto orario, ma il treno è giunto a Monaco con 40 minuti di ritardo. La prima coincidenza alternativa era disponibile dopo 4 ore. Almeno ho potuto affrontare con calma la lunga coda allo sportello per la sostituzione del biglietto. Sfortunatamente pioveva, quindi non mi è rimasto altro da fare che girovagare tutto il tempo dentro alla stazione. Un hub, mi duole dirlo, davvero brutto, sporco e caotico.
Questa esperienza mi ha insegnato che è sbagliato fare affidamento su certezze basate sui luoghi comuni.
A eccezione dell’efficienza organizzativa durante la fila al Reisezentrum – con addetti molto cortesi – ho vissuto lo stesso disagio di un viaggio ferroviario lungo lo Stivale. Treni non puntuali, carrozze sporche, ritirate fuori servizio o con i wc intasati. È proprio vero che inciviltà e disservizi sono trasversali e non conoscono confini.
Curiosamente, ho notato che la DB, per il viaggio Bologna-Monaco (e viceversa) ha messo a disposizione treni a dir poco obsoleti mentre, per le tratte interne, vetture decisamente più moderne.
Quello più bello è stato il regionale-urbano delle FS che mi ha riportato a 100 metri da casa, al termine di questa estenuante odissea. Conclusione

L’opzione treno

Nonostante l’esperienza non propriamente esaltante che mi ha portato a rimpiangere le compagnie aeree low cost e a mandare a quel paese Greta Thunberg, non ritengo che sia da scartare a priori. Si può seriamente valutare la possibilità di un viaggio in treno per Berlino, perché aldilà della scelta ambientalista, gli aspetti positivi non mancano. I tempi più dilatati, l’assenza di check in e di limitazioni sui bagagli consentono un’esperienza di viaggio più rilassata e rilassante. Ciò, a patto di una pianificazione meno scellerata della mia: suggerirei un solo cambio e un tempo di scalo di minimo un paio d’ore e, meglio ancora, un pernottamento. Nel caso di Monaco, tra l’altro, ne vale la pena, dato che è una città davvero piacevole.
Ovviamente tale scelta incide sull’eventuale budget ma, come scritto in un precedente post, giocando d’anticipo (un paio di mesi) le tariffe sono solo apparentemente più care di quelle aeree.

2 thoughts on “VIAGGIO IN TRENO PER BERLINO

  1. Certamente allucinante.
    Ma anche le compagnie aeree low-cost (Ryanair, EasyJet e consimili) che ti cancellano all’ultimo un volo prenotato mesi prima (dopodichè ti adatti o ti attacchi al tram) non scherzano.

    1. Infatti ho poi appreso che in tanti avevano preso d’assalto i treni per via di scioperi e disagi vari negli aeroporti. Perché, altra cosa che ho dimenticato di menzionare, i treni da Monaco e soprattutto quello da Norimberga erano strapieni. Per pura fortuna ho trovato un posto libero: addirittura c’era gente accampata per terra.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *