UNDINE: UN AMORE PER SEMPRE

UNDINE: UN AMORE PER SEMPRE di Christian Petzold
Nei contratti di cessione di film per il mercato estero, dovrebbe essere inserita una clausola che imponga il divieto di snaturarne i titoli originali.
In questo caso i distributori italiani hanno deciso di appioppare al titolo, Undine, un trasognato “un amore per sempre”. Forse per irretire una vasta fascia di spettatori amanti dei drammoni romantici e melò?

Un film dal crudo sentimentalismo
Il romanticismo, in Undine, è presente, ma in una forma avulsa da quella stucchevole, da incarto di cioccolatini, che il titolo scelto dai distributori italiani suggerisce.
Io, infastidito da tale richiamo, ho snobbato a lungo questo film. Recentemente, ho iniziato un altro film tedesco ambientato a Berlino, ma mi ha stancato dopo appena dieci minuti. Ho perciò voluto superare la mia diffidenza, nonostante la trama in descrizione non suonasse particolarmente avvincente e invogliante.
La solitudine della ninfa – Undine
L’altra pellicola sopra menzionata e da me poco prima scartata, sulla stessa piattaforma, viene presentata come, cito testualmente, “un vero gioiellino cinematografico“. In realtà l’ho trovato quasi subito un mediocre e irritante polpettone in un obsoleto stile Disney. Magari Undine: un amore per sempre avrebbe aderito più alle recensioni lette e all’accoglienza ricevuta al Festival di Berlino, che a una frettolosa scheda informativa.
La solitudine della ninfa
Ho trovato Undine: un amore per sempre sorprendentemente interessante, ipnotico e misterioso. Qualcuno lo potrebbe collocare con faciloneria negli scomparti del fantasy. Il titolo del film (nonché nome della protagonista) è un palese riferimento al mito delle ondine, creature mitologiche del folklore germanico, che vivono nei fiumi e nei laghi. Da leggenda, le ondine sono creature prive di anima, fin quando non si accoppiano con un umano e procreano.

L’ondina più celebre è la Sirenetta di Andersen, omaggiata dalla famosa scultura simbolo di Copenhagen e da cui la Disney ha tratto il celebre film d’animazione. Un’altra, meno nota, è Lorelei, l’ondina che vive nel fiume Reno. Lorelei cerca di attrarre i pescatori con il suo canto, ma finisce col distrarli dalle insidie delle forti correnti provocando stragi e naufragi.
La sua figura ha ispirato pittori, poeti e musicisti come Emil Krupa-Krupinski (suo il dipinto in alto a destra), Heinrich Heine e Franz Liszt.
Una storia d’amore tra mito e realtà
Sebbene la componente di fantasia sia marcata, Undine: un amore per sempre è impregnato di un forte e drammatico realismo.
La narrazione lascia emergere aspetti della natura umana che, come le ninfe, vivono nei substrati più profondi. Nella scena di apertura, la protagonista siede a un tavolo del bar con il suo compagno, mentre questi le comunica la decisione di interrompere il loro legame. La reazione della donna è apparentemente calma e impassibile; in realtà l’algida compostezza con cui gli comunica che, qualora lui la lasciasse davvero, sarebbe costretta a ucciderlo, rivela il dolore lancinante di uno strappo inferto. Una sofferenza che in tanti abbiamo provato in circostanze simili.
Undine lavora come storica e guida presso il Dipartimento dello sviluppo edilizio di Berlino, in zona Museuminsel, nel Bezirk di Mitte. Quindi il film, oltre a raccontare una storia umana poetica e struggente, offre l’occasione di conoscere un po’ di storia della metropoli. Interessanti le scene delle sue presentazioni ai visitatori, davanti a grandi carte toponomastiche e plastici che riproducono i vari stadi del costante mutamento di Berlino.







