L’appeal scaturito dalla lunga e travagliata storia, ha reso Berlino una tra le città più gettonate per l’ambientazione di film e serie. A partire dalla riunificazione, sono state innumerevoli le produzioni che hanno tentato di raccontarla, o che semplicemente l’hanno scelta come accattivante sfondo per un racconto o un video musicale.
I risultati non sempre sono esaltanti, soprattutto nei casi di produzioni fuori dai confini tedeschi, come per esempio Unorthodox. Ma non sempre una produzione made in Germany è garanzia di successo. Basti pensare a quel pasticcio di Wir Kinder vom Bahnhof Zoo, la serie Prime realizzata un paio d’anni fa e ispirata al cult movie diretto da Uli Edel nel 1981.
Non sono rari i casi in cui l’immagine restituita è quella di una metropoli sì d’effetto e scenografica, ma anche fastidiosamente artefatta e stereotipata. Ci voleva Kleo, una serie interamente tedesca uscita lo scorso anno, per rendere giustizia al fascino di Berlino. Il plot potrebbe suggerire banali e scontati senso di déjà vu: la guerra fredda, la cortina di ferro e la solita storia di spionaggio all’ombra del Muro. Invece, la serie Netflix sorprende colpisce il bersaglio con un prodotto di intrattenimento nell’accezione più positiva del termine.
Kleo è una serie dagli ingredienti ben calibrati: dramma, black humor, suspense, un susseguirsi di colpi di scena e anche un tocco di…
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Le vite degli altri (titolo originale: Das Leben der Anderen) premio oscar come miglior film straniero agli Academy Awards del 2007 è uno dei capolavori assoluti di inizio millennio.
Insieme a due altri grandi successi come Goodbye, Lenin e Lola Corre, è una delle pellicole artefici, con modalità diverse, dell’accensione dei riflettori sul cinema tedesco contemporaneo. Inoltre, ha contribuito a infiammare ulteriormente un’attenzione e un interesse su Berlino già piuttosto vivi.
– Le Vite degli Altri –
Per una volta in Italia è stato rispettato il titolo originale – Die Stille nach dem Schuss – piuttosto che cedere a discutibili licenze. È accaduto per il mercato anglofono (The legend of Rita) e francofono (Les Trois Vies de Rita Vogt). È difficile pensare a un titolo più centrato e perfetto di “Il silenzio dopo lo sparo”…
– Il silenzio dopo lo sparo –
La stasi dietro il lavello è un libro snello e godibile che narra l’esperienza di una giovane ex cittadina della DDR, nell’ultimo ventennio di vita nell’ex stato socialdemocratico. Di testimonianze di questo genere ve ne sono…
“Quello che mi sorprende del vivere qui è che per quanta roba tu porti via, questo palazzo di linoleum continua a contenere tutto il necessario per la vita, rifiutando al tempo stesso di accogliere una sola cosa che sappia, accidentalmente o di proposito, di bellezza o di gioia. In questo, penso, ha molto della Germania Est.” (Anna Funder – C’era una volta la Ddr – tit. or. Stasiland) –
Nessuno vuole essere “il cattivo” –
Il ragazzo di Berlino di Paul Dowswell – Ho acquistato questo libro acquistato senza troppe aspettative, e mi sono ritrovato a divorarlo in un paio di giorni.
“Il ragazzo di Berlino” (titolo oroginale: Section Zwanzig) è un romanzo scritto da Paul Dowswell…