Nel cuore pulsante dell’Europa, Berlino emerge come un epicentro in cui i battiti e le vibrazioni della scena musicale contemporanea si fondono in un’esperienza sonora senza pari. In un precedente post avevo analizzato la musica pop e contemporanea tedesca, basandomi sui miei personali ricordi di adolescente negli anni ’80. In quell’occasione realizzai quanto la mia percezione fosse stata limitata e condizionata da una conoscenza assolutamente parziale. Soprattutto, compresi quanto Berlino, metropoli dalla ricca storia e dal carattere eclettico, funga da musa ispiratrice per artisti e appassionati di musica di tutto il mondo.
I battiti incessanti della movida berlinese sono amplificati da club iconici come il Berghain e il Watergate, due templi della techno che trasmettono vibrazioni uniche. Questi spazi fisici sono anche..
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La prima volta che m’imbattei in Tamara Danz e nei suoi Silly, mi trovavo nei dintorni di una delle mie strade preferite di Berlino: Warschauer Straße. Quel nome catturò la mia intenzione mentre mi avvicinavo a un ingresso dell’East Side Mall. Convinto che si trattasse di una pittrice o di una poetessa, mi ripromisi di fare un approfondimento, ma come spesso accade, tale proposito è caduto nel dimenticatoio.
La zona intorno a Warschauer Straße, nell’Ortsteil di Friedrichshain, è dove ho istantaneamente pensato di voler vivere, non appena mi fossi trasferito a Berlino.
Non era un’ambizione azzardata un ventennio fa. In quel periodo Berlino godeva ancora – sebbene per ancora poco tempo – della fama di metropoli povera e sexy.
Il mercato immobiliare proponeva prezzi abbordabili e il costo della vita era il più basso tra le grandi città europee.
La prima volta che arrivai in questa vivace e frenetica strada fu …
Esattamente 40 anni fa, 99 Luftballons (novantanove palloncini) conquistò la vetta delle classifiche tedesche; fu solo l’inizio dell’inestimabile fortuna di questa canzone ispirata dalla guerra fredda. Il testo del noto brano nacque a Berlino, durante un concerto dei Rolling Stones tenutosi preso il Waldbühne nell’estate del 1982. Nel corso del live vennero rilasciati numerosi palloncini colorati in cielo e il chitarrista dei Nena, giovane band formatasi quello stesso anno, fu colto da un’improvvisa ispirazione. Pensò al paradosso di quegli innocui e allegri oggetti fluttuanti nell’aria, percepiti come una minaccia dai radar di Berlino Est. …
– Guerra e palloncini colorati –
I CCCP – Fedeli Alla Linea si sono formati all’inizio degli anni ’80 a Berlino Ovest. Negli anni in cui s’imposero sulla scena musicale italiana, li giudicavo con un certo scetticismo. Li ritenevo un po’ ridicoli nella riproposizione di un genere, il punk, che ritenevo morto o quantomeno obsoleto. …
– La frontiera di Berlino Ovest –
Ellen Fraatz è nata a Berlino Ovest, ed è cresciuta nel quartiere occidentale di Tempelhof. Da adolescente apriva una delle finestre del suo appartamento e appoggiava sul davanzale una cassa del suo impianto. Per una platea composta di condòmini che affacciavano sul comune Hof, Ellen suonava i vinili dismessi per juke-box che le passava un amico. …
– La luce di una nuova alba –
Aprendo uno scatolone del mio ultimo trasloco, ho ritrovato alcuni vecchi libri. Facevano parte di una collana di monografie musicali, dedicate ad artisti che avevano segnato la scena musicale negli anni ’70 e ’80.
Ho scelto di leggere velocemente quello su Siouxsie & the Banshees, band da me mai molto approfondita a suo tempo…
– Le ombre di una croce –
Da appassionato di musica quale sono sempre stato, da adolescente, negli anni ’80, acquistavo in un’edicola del centro giornali musicali d’importazione. Il britannico Smash Hits, l’americano Rolling Stone e soprattutto il tedesco Bravo, rivolto principalmente ai teenager, ricco di articoli – ovviamente per me incomprensibili – e foto sui cantanti del momento. Attendevo con impazienza il giorno della sua uscita per via della ricca sezione dedicate alle classifiche di vendita, incluse quelle di UK e USA.
– Suoni da est –
Riallacciandomi a un recente post, ove ho citato una delle mie “disavventure” berlinesi dovute a forte rincoglionimento dello scrivente, rispolvero questo aneddoto dal vecchio blog.
Nel gennaio del 2020, a distanza di oltre due anni dall’ultima volta, tornai finalmente a Berlino. Gennaio non è forse il mese più indicato
– Il Mistero di Hauptstraße, Berlino –
Negli anni ’80 acquistavo con regolarità il settimanale Bravo in una delle edicole più fornite di Bologna. Bravo era un magazine tedesco per teenager, con spesso in copertina i gruppi e i cantanti più noti del periodo. La musica techno era ancora agli albori, e andavano per la maggiore band come Duran Duran o Wham!; la rivista tedesca dedicava copertine e articoli anche ad artisti italiani di italo-disco che lì furoreggiavano. Si trattava perlopiù di figuranti, di modelli che prestavano la loro immagine immagine accattivante a progetti e produzioni, rigorosamente made in Italy, per le discoteche. Personaggi che si esibivano in rigoroso playback e che in sala di registrazione neanche portavano il caffè a musicisti e tecnici.
In fondo, nulla di insolito o sconvolgente per il decennio più edonistico e plastificato del secolo scorso.
Chi non ricorda il caso dei Milli Vanilli, nati artisticamente proprio in Germania e che…
Bettina Wegner è nata a Berlino Ovest nel 1947. La sua storia è di certo affascinante e atipica. Visse con i genitori a Lichterfelde, una tra le più antiche ed eleganti zone della città. Il quartiere era noto per per la mescolanza degli stili architettonici, il verde, le strade alberate e le belle ville. Era infatti chiamato anche Villenkolonia – colonia delle ville – e oggi conserva intatto il suo aspetto di antico villaggio. La madre e il padre di Bettina, ferventi comunisti, decisero di trasferirsi a Berlino Est poco dopo la fondazione della DDR. Non si trattò solo di una scelta ideologica, ma anche di una necessità pratica. Il padre lavorava a Berlino Est e la paga in marchi orientali non consentiva loro di sostenere l’elevato costo della vita in un quartiere così borghese.. Il cambio con la valuta occidentale era estremamente svantaggioso.
-Storia di Bettina –