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INFANZIA A BERLINO TRA LE DUE GUERRE

Il rogo di Berlino di Helga Schneider è una delle opere letterarie più avvincenti sui drammi della II Guerra Mondiale. Si tratta di uno struggente diario con cui l’autrice slesiana, cresciuta a Berlino e da sessant’anni naturalizzata italiana, rammenta i drammatici eventi di cui fu testimone, in una città ormai sventrata dai bombardamenti. Leggendolo, l’ho spontaneamente collegato a un breve racconto, diametralmente opposto, ambientato nella capitale tedesca degli anni ’20. Ne è scaturito un curioso parallelo: due esperienze in antitesi, entrambi efficaci ritratti di un’infanzia vissuta in una Berlino piegata tra le due guerre. …
– Infanzia a Berlino tra le due guerre –

LA BERLINO DI METÀ NOVECENTO

Negli ultimi mesi mi sono dedicato alla lettura di due classici del Novecento ambientati a Berlino: Berlin Alexanderplatz di Alfred Döblin e Addio a Berlino di Christopher Isherwood. Entrambi i romanzi sono ambientati nella Berlino della prima metà del Novecento e sono stati ripresi da due maestri del cinema: Rainer Werner Fassbinder e Bob Fosse. …
– La Berlino di metà Novecento –

LA FRONTIERA DI BERLINO OVEST

I CCCP – Fedeli Alla Linea si sono formati all’inizio degli anni ’80 a Berlino Ovest. Negli anni in cui s’imposero sulla scena musicale italiana, li giudicavo con un certo scetticismo. Li ritenevo un po’ ridicoli nella riproposizione di un genere, il punk, che ritenevo morto o quantomeno obsoleto. …
– La frontiera di Berlino Ovest –

RITORNO A BERLINO

Il libro di cui scrivo in questo post rappresenta a tutti gli effetti un caso editoriale. Uno di quelli che può infondere speranza e fiducia a chi nutre la passione per la scrittura e, magari, ha un’opera nel cassetto o addirittura pubblicata senza riscontri.
– Ritorno a Berlino –

BERLINO, ILLUSIONE E INGANNO

«Una città che non rivela la sua storia è come un uomo senza ombra.» (Flavia Arzeni)Forse, niente meglio della letteratura traccia ed evidenzia i solchi dei mutamenti socio-culturali, delle evoluzioni e involuzioni di un luogo.
Percorrere la storia di Berlino attraverso le innumerevoli pagine da e a essa ispirate nel corso di oltre due secoli, aiuta a comprendere meglio le ragioni della sua unicità così affascinante e allo stesso tempo drammatica. Berlino è talmente innervata da tragedie di dimensioni epiche e da speranze crudelmente disattese, da renderla una sorta di capitale dei sogni di gloria e del loro misero fallimento.
– L’illusione e l’inganno –

NESSUNO VUOLE ESSERE IL CATTIVO

“Quello che mi sorprende del vivere qui è che per quanta roba tu porti via, questo palazzo di linoleum continua a contenere tutto il necessario per la vita, rifiutando al tempo stesso di accogliere una sola cosa che sappia, accidentalmente o di proposito, di bellezza o di gioia. In questo, penso, ha molto della Germania Est.” (Anna Funder – C’era una volta la Ddr – tit. or. Stasiland) –
Nessuno vuole essere “il cattivo” –

UNA DONNA IN MACERIE

Ha quarantatre anni, è divorziata, il marito, che di mestiere pulisce i vetri, ha avuto già nel secondo anno di matrimonio una storia con la proprietaria di un negozio (carne e salumi) a Reinickenford, Berlino Ovest. Si chiama Herbert e amava il danaro più di ogni altra cosa; ogni mattino andava con la metropolitana da Berlino Est, dove abitava, a Berlino Ovest dove puliva le vetrine. Il danaro, da centocinquanta a duecento marchi la settimana, lo cambiava al vantaggioso cambio di uno a cinque. Nel marzo ’61 conobbe la sua macellaia, una vedova benestante, cui dichiarò, nonostante fosse di dieci anni più vecchia di Johanna, il suo grande amore… Una donna in macerie

UNA SUITE BERLINESE TRA RICORDI E OSSESSIONI

Poteva il Muro di Berlino rappresentare un’opportunità per qualcuno? Per Klaus, il giovane protagonista di Suite Berlinese di Massimo Miro (Scritturapura, 2021), pare di sì. Specie quando matura la necessità di alleviare il tormento della sua ossessione amorosa. La suite berlinese del titolo pare fare riferimento a un concerto introspettivo, cadenzato dai ricordi e dalle ossessioni della voce narrante. Klaus abbandona Berlino Ovest e attraversa il Muro per trasferirsi a est. Torna a vivere nell’appartamento di famiglia in Auguststraße a Mitte. Ponendo il proprio muro personale tra sé e il passato. Un’altra città, un’altra nazione, una cambio radicale di vita senza sobbarcarsi un lungo viaggio, ma semplicemente attraversando un checkpoint. …

DONNE E MACERIE

Da qualche tempo sto scoprendo i libri di Helga Schneider, una scrittrice tedesca naturalizzata italiana cresciuta nella Berlino della II Guerra Mondiale. Da 58 anni vive a Bologna. I suoi titoli più noti sono certamente Lasciami andare, madre e Il rogo di Berlino. Quest’ultimo è un memoir di Helga all’età di circa 6 anni, nella Berlino, ormai rasa al suolo, degli ultimi anni della guerra da cui la Germania era ormai sconfitta. L’epilogo del II conflitto mondiale fu devastante al punto da costringere la popolazione a vivere trincerata nelle cantine dei loro edifici, con poco cibo, senza luce, acqua e servizi igienici. La conclusiva Battaglia di Berlino ridusse la città a un cumulo di macerie; donne, bambini e anziani, una volta liberati dalle truppe alleate, si ritrovarono in un polveroso e maleodorante cimitero a cielo aperto. …