Ogni volta che si compone un elenco delle migliori e più celebri pellicole ambientate a Berlino, un titolo non può mancare. Rilasciato nel 2003, Goodbye, Lenin! è davvero un film imperdibile. Quale altra opera cinematografica è riuscita a catturare e trasmettere in modo così autentico il senso e le contraddizioni dell’Ostalgie, il sentimento nostalgico per la Germania dell’Est?
Lo scanzonato Sonnenallee, uscito qualche anno prima, aveva offerto uno spaccato divertente e volutamente caricaturale della vita nella DDR.
Invece, il toccante e pluripremiato Le vite degli altri, uscito tre anni dopo, ne avrebbe rappresentato gli aspetti più disumani. Good bye, Lenin!, in tal senso, si posiziona a metà tra questi due registri. La narrazione di un popolo finalmente libero sembrava essere stata fin troppo farcita di retorica e sentimentalismo, mettendo da parte le conseguenze meno piacevoli. Dopo la caduta del Muro, molti Ossi si sentirono smarriti e traditi. È un dato di fatto che un non irrilevante numero di tedeschi dell’est abbia cominciato a rimpiangere le certezze e la sicurezza che il controverso regime socialdemocratico garantiva loro, in cambio della loro libertà e di una fedeltà non sempre sentita e spontanea.
Il film diretto da Wolfgang Becker, non mette in…
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Per Ostalgie s’intende il sentimento di rimpianto e appartenenza comune tra i alcuni cittadini dell’ex DDR. Il neologismo è la crasi tra i termini Osten – est – e Nostalgie. Tale termine nacque come titolo di un programma radiofonico del 1992, condotto da Uwie Steimle…
– L’imponderabile senso di Ostalgie –