SOLO SUNNY – SPACCATO DI VITA NELLA DDR

SOLO SUNNY – SPACCATO DI VITA NELLA DDR

Solo Sunny di Konrad Wolf (1980)

Una delle produzioni DEFA che preferisco è sicuramente questa pellicola ambientata nel quartiere di Prenzlauer Berg sul finire degli anni ’70. Solo Sunny, come Die Legende von Paul und Paula, è un autentico e affascinante spaccato di vita nella DDR. La protagonista vive in un grande e vecchio condominio: un quadrilatero su cui si affacciano finestre dagli infissi vecchi e scrostati. I vetri dei numerosi appartamenti sono intarsiati su facciate grigie e sbrecciate. Due piccioni, da un davanzale, sembrano osservare quel quadro spoglio e desolato, mentre da un’altra finestra un gatto li adocchia voglioso. Una donna anziana e sciatta grida qualcosa in direzione di una finestra ai piani alti. La destinataria, una ragazza appena uscita dalla doccia, la ignora e addenta una mela.
Il suo nome è Ingrid, ma tutti la chiamano Sunny.

La protagonista

Sunny è un’ex operaia e canta in una band, i Tornados. Si esibiscono in spettacoli itineranti, insieme a un ensemble di artisti che include un mimo-ballerino e una coppia di acrobati. Sogna il successo e vive con frustrazione la vita on the road tra locali e balere situati in sperduti villaggi. Spesso per un pubblico poco attento e annoiato, talvolta persino irrispettoso e molesto.

SOLO SUNNY
Una donna libera ed emancipata

Il suo atteggiamento irriverente e sfrontato fa sì che nel condominio venga additata come una sfrontata, una poco di buono. Aldilà delle apparenze è una giovane romantica che sogna, oltre alla fama, il grande amore. Ha uno spasimante che la corteggia apertamente, ma lei non lo ricambia: anzi, lo maltratta un po’ e lo sfrutta cinicamente. S’infatua di un giovane musicista e filosofo, subentrato per una temporanea sostituzione nei Tornados.
L’uomo si lascia trasportare passivamente e senza particolare entusiasmo in una relazione palesemente sbilanciata.

SOLO SUNNY
Riconoscimenti

Questo è il canovaccio su cui sviluppa “Solo Sunny“, film uscito nella DDR nel 1980, ovviamente targato DEFA.
La pellicola ha ottenuto diversi premi a livello internazionale, tra cui un inaspettato Orso d’argento per la migliore attrice protagonista, al Festival del Cinema di Berlino.

1980 – La premiazione della protagonista, Renate Krößner, al Festival di Berlino
L’ex quartiere del proletariato

La trama potrebbe far pensare a una sorta di “Polvere di stelle” in salsa socialdemocratica. In realtà i toni del film non sono affatto leggeri, né tragicomici. L’esistenza di Sunny è brumosa e scorticata come le facciate dei grandi edifici di una Prenzlauer Berg ben differente da quella odierna. Il quartiere, ai temi della DDR, era abitato da appartenenti alla classe operaia. Dopo la caduta del Muro è stato il primo a subire un radicale processo di gentrificazione che lo ha trasformato in una delle zone più ambite e costose di Berlino. Nel corso del film si riconoscono con facilità diversi scorci, come i ponti pedonali sulla S-Bahn e la Schönauser Allee.

Ispirato a un personaggio reale

La pellicola è liberamente ispirata alla vita di Sanije Torka, nota attrice e cantante abbastanza nella Germania Est degli anni ’70. Grazie al successo internazionale e al ritratto di Sunny da lei ben tratteggiato, Renate Krößner divenne un modello di riferimento per numerose giovani tedesche dell’est. Tale popolarità risultò invisa al regime al punto che l’attrice fu vittima di un boicottaggio che ne frenò bruscamente la carriera. Nel 1985 si trasferì con la famiglia a Dusseldorf (Germania Ovest), dove potè tornare alla recitazione.
Oltre alle indubbie qualità cinematografiche (regia, fotografia, dialoghi e attori eccellenti) “Solo Sunny” è imperdibile per l’affresco autentico e senza filtri di una città oggi radicalmente trasformata. Mostra un’epoca e un mondo ormai distanti, che ancora oggi affascinano e suscitano stati d’animo contrastanti: dall’attrazione allo sconcerto, dall’avversione alla ostalgie.

Trailer

È possibile guardare Solo Sunny qui.

https://moltoberlino.com/cinema/

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