LUST & SOUND IN WEST BERLIN

B-Movie: Lust & Sound in West Berlin 1979-1989 (2015)
Con il crollo del Muro e la riunificazione di Berlino, è accaduto qualcosa che forse in molti non avevano preventivato. La ricca Berlino Ovest ha di fatto inglobato il più grigio e povero settore orientale controllato da Mosca. I primi racconti di chi ha visitato la ritrovata capitale, trasudano fascinazione per un mondo e una cultura distanti dal modello capitalista. Molti Ossi si trasferirono a ovest per lavoro e abbandonarono le loro abitazioni a est. Dal quartiere centrale di Mitte alla periferie di Pankow, numerosi appartamenti e interi edifici nell’ex capitale orientale si svuotarono e vi s’insediarono migliaia di giovani, perlopiù artisti, provenienti dalle più disparate città e nazioni.
Prenzlauer Berg, il quartiere operaio divenne, insieme a Mitte, Friedrichshain e Kreuzberg, il fulcro vitale della vita notturna della nuova Berlino. Fermenti culturali e artistici sempre più pulsanti, trasformarono la ritrovata capitale della Germania unita nella metropoli di maggior tendenza in Europa.
La mitizzazione di Berlino Est
In tanti hanno, da subito, manifestato una schiacciante preferenza per Berlino Est, anche in virtù delle sue numerose testimonianze storiche e monumentali. Il Fernsehturm, la torre della televisione, che i cittadini della DDR deridevano chiamandolo asparago, è divenuto subito il simbolo distintivo della capitale. Così anche il Berliner Dom, il Gendarmenmarkt, il Checkpoint Charlie, la Brandenburger Tor, l’Unter den Linden, la Karl-Marx-Allee, l’Oberbaumbrücke e la East Side Gallery: tutte attrazioni e mete per turisti situate nel settore orientale.
Il Muro per Berlino Ovest
Forse i berlinesi di Berlino Ovest hanno subìto il Muro in maniera meno pressante, ma certamente più alienante rispetto ai fratelli orientali. L’enclave della Repubblica Federale Tedesca era completamente cinta dai 155 km di lunghezza del “vallo antifascista”, dunque per i cittadini occidentali era impossibile fare una banale gita fuori città. Ecco perché la storia di Berlino Ovest non può dirsi priva di fascino, sebbene negli anni ’80 non godesse della stessa popolarità di altre metropoli e capitali europee.
Dopo “heroes” e prima di Achtung Baby
A Londra imperversavano le scene post-punk e new wave inglese, i cui artisti infiammavano gli adolescenti di mezza Europa. Eppure, alcuni di loro subirono le influenze delle correnti artistiche e creative di Berlino Ovest. Per esempio, Siouxsie & the Banshees e i Depeche Mode vi incisero diversi brani del loro repertorio. La band di Martin Gore e Dave Gahan, in particolare, registrarono ai celebri Hansa Tonstudio tre acclamatissimi album. Anche l’australiano Nick Cave trascorse un lungo periodo a Berlino; qui fondò i suoi Bad Seeds. Infine, i CCCP di Giovanni Lindo Ferretti e Stefano Zamboni vi tennero i primi concerti, riscuotendo consensi che in Italia sarebbero giunti dopo qualche anno.
Ritratto di una città circondata dal nemico
Un’ottima testimonianza dell’elettrizzante fervore che animava Berlino Ovest , è presente nelle suggestivo B-Movie: Lust & Sound in West Berlin 1979-1989. Il documentario alterna filmati d’epoca ad altri girati per l’occasione, ricreando con efficacia i colori acidi e le atmosfere decadenti di 40 anni fa. Un viaggio musicale che consente di apprendere come fosse vivere nel settore occidentale di Berlino, e quanto abbia contribuito alla fama di capitale povera e sexy, conseguita dopo la caduta del Muro.
Un quadro a tinte forti
Le immagini di repertorio filmate da Mark Reeder (musicista inglese trasferitosi a Berlino Ovest sul finire degli anni ’70) riportano al mondo di Christiane F.. La protagonista del famoso bestseller appare tra le tante celebrità presenti nel documentario. Tra queste anche due giovani Tilda Swinton e Nena.
In B-Movie: Lust & Sound in West Berlin 1979-1989, come nel film di Uli Edel, emerge una Berlino Ovest cupa e dolente. Un ritratto decisamente difforme da quello di elevato e mirabile modello di società capitalista. Il nutrito materiale audiovisivo ne rivela aspetti controversi e contraddizioni, ma anche il ruolo di prolifico vivaio, di crogiolo di correnti inedite e sperimentazioni ardite.

Musiche del decennio
Di seguito, una mia selezione di brani ispirati alla, o facenti parte della, colonna sonora del documentario. Suoni e beat che hanno intrappolato e ancora oggi restituiscono lo spirito inquieto, rabbioso e anarchico di un decennio un po’ retoricamente definito ricco e spensierato.
Il film vero è disponibile, gratuitamente e solo in inglese, al seguente link.