LA STASI DIETRO IL LAVELLO

LA STASI DIETRO IL LAVELLO

La “Libera Gioventù Tedesca” (Freie Deutsche Jugend)

La STASI dietro il lavello (Meine freie Deutsche Jugend) è un libro snello e godibile che narra l’esperienza di una giovane ex cittadina della DDR, nell’ultimo ventennio di vita nell’ex stato socialdemocratico. Di testimonianze di questo genere ve ne sono molte, ma questa si contraddistingue da altre per la leggerezza e l’ironia di cui è pervaso. Più che di un romanzo, si tratta di una una raccolta autobiografica di stralci di vita. Da un lato conferma la brutalità del regime, da un altro non manca di dileggiarlo per le sue frequenti e assurde incongruenze. Inaspettatamente con una punta d’affetto.
L’autrice è nata nei primi anni ’70 a Stralsund, piccola città portuale della Pomerania Anteriore affacciata sul Mar Baltico, ma ha vissuto a lungo a Berlino e dintorni. Questo memoriale scritto dalla giovane giornalista Claudia Rusch, è stato pubblicato con successo in Germania nel 2003 e tradotto in più lingue. Un viaggio nel tempo che accompagna il lettore in un suggestivo, toccante e divertente diario dei suoi ricordi di bambina e adolescente. L’autrice racconta la sua avversione verso il regime e la propaganda socialdemocratica. L’evidenza di quanto lo Stato li tradisse ha trasformato la sua “libera gioventù” di tedesca orientale in un chiaro proposito di fuga. Infatti, ben presto Claudia ha sviluppato il ferreo proposito, anzi, ha maturato la granitica convinzione di un futuro altrove, nell’occidente capitalista.

La stasi dietro il lavandino Meine freie Deutsche Jugend
Il nemico è ovunque

La scelta del titolo dell’editore italiano è azzeccata e sintetizza con efficacia il mood umoristico, talvolta spassoso, con cui l’autrice ha permeato il suo memoriale. Già nelle prime pagine spiega, attraverso un aneddoto divertente, l’origine di tale espressione, che l’editore italiano ha intelligentemente impiegato per il titolo.
Altro fattore che rende estremamente interessante e atipico questo libro, è il bagaglio di esperienze di chi ha vissuto in quel sistema con uno spirito critico acceso e tutt’altro che anestetizzato. La protagonista è infatti nata e cresciuta in una famiglia di contestatori e circondata da personaggi disallineati e sgraditi al regime. Ragione per cui vivevano costantemente sorvegliati, oltreché malvisti dal vicinato. Buona parte dei cittadini, sebbene non convintamente devoti, soccombevano alle pressioni del regime, rispettando divieti e regole.

La stasi dietro il lavello
La copertina dell’edizione tedesca del libro, il cui titolo originale è Meine freie Deutsche Jugend
L’anima degli Ossi*

In La STASI dietro il lavello non mancano riflessioni intime e personali di notevole spessore che aiutano a comprendere come e quanto la vita nell’ex stato dell’Eastern Bloc sia stata tutt’altro che semplice. I cosiddetti “Ossi”, erano vittime di traumi che scaturivano da lavaggi del cervello e altri soprusi. Un sistema che per autodifendersi reclutava i cittadini (gli IM-Inoffizieller Mitarbeier Collaboratori informali) per riportare anomalie e illeciti di vicini, amici e parenti.
La Stasi non si poneva alcuno scrupolo, al punto di minare i rapporti personali e familiari. In tal senso, la vis umoristica dell’autrice non copre del tutto l’amarezza di fondo, più che il rancore, che l’ha continuata ad accompagnare anche dopo la caduta del Muro e il conseguimento, agevolato dal crollo del regime, dei suoi sogni e progetti che, afferma con convinzione – e non è difficile crederle – avrebbe ugualmente raggiunto.

La stazione di frontiera – Friedrichstraße

“… Vidi per la prima volta la stazione di Friedrichstraße (importante snodo ferroviario nel quartiere centrale di Mitte, prima del crollo del Muro l’unica stazione di transito tra Berlino Est e Berlino Ovest, naturalmente mediante severissimi controlli doganali n.d.r.) dall’altro lato e ne rimasi sconvolta. Quando mi resi conto che oltre il piccolo marciapiede del treno suburbano con l’ingresso angusto in realtà si mimetizzava una stazione a tre piani, percorsa nei sotterranei da linee metropolitane e suburbane e che ospitava grandi impianti doganali e mezzo centro commerciale, compresi l’enormità del danno che il Muro aveva inflitto a Berlino. …

La Stasi dietro il lavello (Keller Editore 2021, titolo originale Meine freie Deutsche Jugend) di Claudia Rusch

*Com’erano e vengono definiti ancora oggi – con una venatura nostalgica – i tedeschi della Ddr. Il titolo originale cita apertamente e alla lettera la FDJ, organizzazione giovanile sovvenzionata e controllata dalla ex Repubblica Democratica Tedesca. Sebbene soggetta a continue e radicali ingerenze, in alcune occasioni riuscì a scavalcare ostacoli e impedimenti per andare incontro alle esigenze dei giovani Ossi, sempre più preda del malcontento generale. Un caso ben noto tra questi è il concerto, nel 1988, di Bruce Springsteen presso il velodromo di Weißensee

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *