I PREPARATIVI PER LA PARTENZA

L’imminente viaggio a Berlino ha un sapore completamente diverso dal solito. L’ultima volta, nel gennaio 2020, fu in seguito a un evento che mi aveva scombinato un po’ tutta la vita. A oltre dodici mesi di distanza avevo ripristinato una condizione psico-fisica accettabile e decisi di organizzare la partenza senza troppi preparativi, in modo estemporaneo. Fu, per modo di dire, una fortuna perché, di lì a breve sarebbe scoppiata la pandemia covid e avrebbero chiuso stazioni e aeroporti.
Genesi del blog
Molto Berlino nasce come scappatoia da un periodo difficile, che mi ha visto costretto a riformulare la mia intera esistenza. Avevo dovuto accantonare i precedenti progetti e dare forma a un nuovo e inedito stile di vita, con prospettive completamente diverse e mai paventate. Questo blog è il diario di una passione potente e autentica e la sua utilità va ben oltre la mera questione di follower e consensi.
Naturalmente sarei contento se sempre più persone leggessero queste pagine. E magari anche che partecipassero, condividendo la loro esperienza nella creazione di contenuti.
In tal caso, questa è la mia mail, che si trova, insieme a una breve presentazione, anche qui.
Bologna-Berlino in treno via Monaco
La ragione principale che rende unico questo ennesimo viaggio, è la scelta di viaggiare in treno. Raggiungerò Berlino in non meno di 12 ore, con un breve “scalo” a Monaco di Baviera, città di cui conservo un ottimo ricordo.
Quest’anno, i miei sempre generosi e ospitali amici, mi hanno messo a disposizione un piccolo appartamento a Friedrichshain. Arriverò alla stazione di Berlino Hauptbahnhof intorno alle 6 del mattino. Lascerò i bagagli al deposito per fare un giro per Moabit, un Ortsteil che conosco poco.
Pro e contro di aereo e treno
La scelta della via ferroviaria vuole essere anche un piccolo gesto a sostegno dell’ambiente, sebbene se io abbia sempre amato viaggiare in treno. Al contrario, l’aereo, per quanto pratico e veloce, mi genera non poca ansia.
A partire dal viaggio verso l’aeroporto, ovvero una potenziale riserva di imprevisti, soprattutto quando vivevo ancora a Roma. Giunto in aeroporto, tra check-in e controlli e imbarco, vivo sotto l’assedio costante di possibili disguidi o sciagure. Una volta, in partenza con un gruppo di amici da Fiumicino, proprio per Berlino, mancò poco che cascassi in terra con la schiuma alla bocca. Non trovavo la carta d’identità, dimentico di averla precauzionalmente messa in valigia la sera prima.
Dopo il decollo, comincia il mio personale calvario: sono alto e corpulento, per cui, viaggiare comodo senza le ginocchia in bocca è utopia. Purtroppo i sedili centrali, con maggiore spazio per le gambe, si esauriscono in fretta.
Il treno è più costoso?
Posso sfatare il luogo comune che viaggiare in treno sia più costoso. Quando prenoto un volo, la tariffa base – parlo di loe cost – è spesso irrisoria ma poi, tra bagaglio aggiuntivo, scelta del posto e assicurazione di viaggio, mi ritrovo puntualmente a spendere il triplo. Inoltre, prenotando con un po’ di anticipo, anche le compagnie ferroviarie offrono tariffe vantaggiose, senza limitazioni per i bagagli e le hostess e gli steward che provano a venderti i biglietti della lotteria.Nel mio caso, un biglietto a/r acquistato circa un mese e mezzo prima sul sito della DB, è costato circa 130 €. Dato il periodo (luglio) dubito fortemente che per un volo avrei speso meno.
Incognite
Non ho la più pallida su quanta gente troverò in treno. Solo ieri, controllando i biglietti , ho realizzato di non avere un posto a sedere assegnato. Dunque, qualora il treno fosse stracolmo, sarei costretto a viaggiare in piedi.
A breve lo scoprirò e forse affronterò il tutto con l’usuale spirito avventuroso. Oppure, con buona pace delle trecce di Greta Thunberg, acquisterò un volo per il viaggio di ritorno.
Ottimismo
Ottimismo ed entusiasmo sono ingredienti base indispensabili durante i preparativi di ogni partenza. Nonostante i dubbi sopra esposti, prevedo un viaggio piacevole. Mi riesce di immaginarmi in uno scompartimento semivuoto, contemplativo e assorto nei miei pensieri, oppure rapito dai frequenti cambi di paesaggio offerti dal finestrino.
Sul tavolino, il quaderno di viaggio aperto su cui annotare gli itinerari da compiere, circondato da un apprezzabile silenzio. Al massimo “disturbato” da un discreto chiacchiericcio di sottofondo e da qualche sporadica suoneria.
Con me anche due libri, tra cui uno vecchio da rileggere. Soprattutto una pressante impazienza che mi caricherà come un cannone. Una volta a destinazione deflagherò l’impazienza accumulata in questi due anni e mezzo di lontananza da Berlino.
Il senso di appartenenza
Concludo con questa interessante intervista a Mario Desiati, il cui ultimo romanzo, Spatriati, ha vinto il premio Strega. Questo giovane scrittore ha vissuto per qualche tempo, e torna con cadenza regolare, a Berlino. Mi sono riconosciuto all’istante in questo suo pensiero:
“Berlino polarizza i sentimenti… ….Ad ogni modo io avevo un legame quasi spirituale con la città. Ci sono dei luoghi, nella vita, che ti appartengono e lo senti chiaramente, anche se non ci sei nato, anche se sono molto lontani da te, geograficamente. Io l’ho sentito quando sono arrivato a Berlino. …”.
È la stessa sensazione che provo io e che non riesco mai a spiegare. Mi è tornato in mente un vecchio post, ricopiato da riflessioni buttate di getto su un foglio, durante una nottata uggiosa e malinconica di qualche anno fa.
Rileggendolo, ho provato un po’ di tenerezza per me stesso. Mi sono reso ulteriormente conto che determinati stati d’animo, certe sensazioni, sono alquanto difficili da tradurre in parole.
