Per una volta in Italia è stato rispettato il titolo originale – Die Stille nach dem Schuss – piuttosto che cedere a discutibili licenze. È accaduto per il mercato anglofono (The legend of Rita) e francofono (Les Trois Vies de Rita Vogt). È difficile pensare a un titolo più centrato e perfetto di “Il silenzio dopo lo sparo”…
– Il silenzio dopo lo sparo –
Categoria: 🗓 GESCHICHTE
Storia
La stasi dietro il lavello è un libro snello e godibile che narra l’esperienza di una giovane ex cittadina della DDR, nell’ultimo ventennio di vita nell’ex stato socialdemocratico. Di testimonianze di questo genere ve ne sono…
Das Versprechen – La promessa, uscito nelle sale tedesche nel 1994, sembrerebbe non essere stato distribuito in Italia; io ho trovato qui la versione originale con i sottotitoli. Eppure, mi è sembrata una pellicola con tutte le carte in regola per catturare e accattivarsi il pubblico. Una romantica storia d’amore, ostacolata per decenni dal Muro, ma che il Muro non è stato in grado di abbattere. La regista, Margarethe Von Trotta, è nota per l’impegno sociale e la sensibilità con cui tratta temi delicati e scomodi nelle sue opere. In Italia raggiunse una certa popolarità grazie a film come Anni di Piombo – Leone d’oro a Venezia nel 1981 – e Rosa L. del 1985.
“Quello che mi sorprende del vivere qui è che per quanta roba tu porti via, questo palazzo di linoleum continua a contenere tutto il necessario per la vita, rifiutando al tempo stesso di accogliere una sola cosa che sappia, accidentalmente o di proposito, di bellezza o di gioia. In questo, penso, ha molto della Germania Est.” (Anna Funder – C’era una volta la Ddr – tit. or. Stasiland) –
Nessuno vuole essere “il cattivo” –
Trentadue anni fa, a poco meno di uno dalla caduta del Muro di Berlino, una folta folla di tedeschi in festa si assediò davanti al Reichstag, futura, ma non ancora certa, sede del nuovo parlamento. È ufficiale: a partire dalla mezzanotte tra il 3 e 4 ottobre del 1990, scandita dal rintocco della Freiheitsglocke
– Il modello vincente –
Ha quarantatre anni, è divorziata, il marito, che di mestiere pulisce i vetri, ha avuto già nel secondo anno di matrimonio una storia con la proprietaria di un negozio (carne e salumi) a Reinickenford, Berlino Ovest. Si chiama Herbert e amava il danaro più di ogni altra cosa; ogni mattino andava con la metropolitana da Berlino Est, dove abitava, a Berlino Ovest dove puliva le vetrine. Il danaro, da centocinquanta a duecento marchi la settimana, lo cambiava al vantaggioso cambio di uno a cinque. Nel marzo ’61 conobbe la sua macellaia, una vedova benestante, cui dichiarò, nonostante fosse di dieci anni più vecchia di Johanna, il suo grande amore… Una donna in macerie
Un film legato a delle circostanze a dir poco singolari. Si tratta della prima – e forse unica – pellicola a tematica LGBT – sebbene questa definizione ancora non esistesse negli anni ’80 – prodotta nella DDR. Coming Out venne proiettato per la prima volta a Berlino Est, proprio la sera del 9 novembre 1989, mentre finiva l’era della guerra fredda e del Muro
– Coming out: essere gay a Berlino Est –
Dopo 16 anni a capo del paese più influente d’Europa, Angela Merkel è giunta al termine dell’ultimo mandato e della propria intera carriera politica. La Merkel stata la cancelliera più a lungo in carica in Germania, superata solo da Helmut Kohl, cancelliere dal 1982 al 1990 della Germania Ovest e, fino al 1998, della nazione riunificata. Angela, sebbene nata ad Amburgo, crebbe a Templin, una cittadina del Brandeburgo a 75 km da Berlino. La madre era un’insegnante iscritta al Partito Socialista e il padre un pastore luterano. Die Mutti – come la chiamano i tedeschi – è dunque una Ossi, come la rockstar quasi coetanea Nina Hagen. Angela e Nina sono state due ragazze nella DDR in bianco e nero degli anni ’70. Angela conseguì la laurea in fisica con ottimi voti e lavorò per oltre un decennio presso l’Istituto per la Chimica Fisica, all’Accademia delle Scienze di Berlino. …
La Bernauer Straße si snoda per poco meno di 1 km e mezzo tra gli Ortsteil di Prenzlauer Berg e Mitte. L’incrocio con la Brunnenstraße è caratterizzato da un’immagine che ha fatto storia. Sulla fiancata cieca di un edificio, troneggia la riproduzione di uno scatto fotografico di enorme rilevanza storica. Oltre ad aggiudicarsi il premio OCP nel 1961 come migliore foto, dal 2011 è annoverata come patrimonio Unesco. Il titolo assegnato a questa fotografia di indubbio impatto, che ha catturato un drammatico e delicato momento storico, è “Il salto verso la libertà”.
il 19enne Hans Conrad Schumann…
Da qualche tempo sto scoprendo i libri di Helga Schneider, una scrittrice tedesca naturalizzata italiana cresciuta nella Berlino della II Guerra Mondiale. Da 58 anni vive a Bologna. I suoi titoli più noti sono certamente Lasciami andare, madre e Il rogo di Berlino. Quest’ultimo è un memoir di Helga all’età di circa 6 anni, nella Berlino, ormai rasa al suolo, degli ultimi anni della guerra da cui la Germania era ormai sconfitta. L’epilogo del II conflitto mondiale fu devastante al punto da costringere la popolazione a vivere trincerata nelle cantine dei loro edifici, con poco cibo, senza luce, acqua e servizi igienici. La conclusiva Battaglia di Berlino ridusse la città a un cumulo di macerie; donne, bambini e anziani, una volta liberati dalle truppe alleate, si ritrovarono in un polveroso e maleodorante cimitero a cielo aperto. …