Oh Boy – Un Caffè a Berlino è un film non particolarmente noto in Italia e assolutamente da recuperare. La pellicola ha ottenuto diversi riconoscimenti a livello internazionale, tra cui quello come migliore film rivelazione agli European Film Awards del 2013. Nei suoi 90 minuti di durata, il film tratteggia l’immagine di una Berlino malinconica ed essenziale, con i suoi tanti caffè e l’atmosfera tipica e affascinante che la caratterizza. Lo fa attraverso le vicende e la quotidianità di Niko, il protagonista: un ventenne alle prese coi propri conflitti esistenziali.
La trama gravita intorno alla routine esistenziale di Niko, uno studente svogliato e senza concrete prospettive circa il proprio futuro. Grazie al sostegno finanziario del padre, vive alla giornata in un appartamento spoglio a Prenzlauer Berg. Le giornate scorrono nell’apatia, animate dalla casualità delle circostanze dai personaggi eccentrici che incontra o fanno parte del suo quotidiano.
Il titolo del film non è casuale; è infatti la scelta del tipo di caffè in un bar che…
Categoria: 🎶 MUSIK und PLATTEN
Musica e Dischi
Nel cuore pulsante dell’Europa, Berlino emerge come un epicentro in cui i battiti e le vibrazioni della scena musicale contemporanea si fondono in un’esperienza sonora senza pari. In un precedente post avevo analizzato la musica pop e contemporanea tedesca, basandomi sui miei personali ricordi di adolescente negli anni ’80. In quell’occasione realizzai quanto la mia percezione fosse stata limitata e condizionata da una conoscenza assolutamente parziale. Soprattutto, compresi quanto Berlino, metropoli dalla ricca storia e dal carattere eclettico, funga da musa ispiratrice per artisti e appassionati di musica di tutto il mondo.
I battiti incessanti della movida berlinese sono amplificati da club iconici come il Berghain e il Watergate, due templi della techno che trasmettono vibrazioni uniche. Questi spazi fisici sono anche..
La prima volta che m’imbattei in Tamara Danz e nei suoi Silly, mi trovavo nei dintorni di una delle mie strade preferite di Berlino: Warschauer Straße. Quel nome catturò la mia intenzione mentre mi avvicinavo a un ingresso dell’East Side Mall. Convinto che si trattasse di una pittrice o di una poetessa, mi ripromisi di fare un approfondimento, ma come spesso accade, tale proposito è caduto nel dimenticatoio.
La zona intorno a Warschauer Straße, nell’Ortsteil di Friedrichshain, è dove ho istantaneamente pensato di voler vivere, non appena mi fossi trasferito a Berlino.
Non era un’ambizione azzardata un ventennio fa. In quel periodo Berlino godeva ancora – sebbene per ancora poco tempo – della fama di metropoli povera e sexy.
Il mercato immobiliare proponeva prezzi abbordabili e il costo della vita era il più basso tra le grandi città europee.
La prima volta che arrivai in questa vivace e frenetica strada fu …
Di norma, nella correlazione tra Berlino e la musica, l’associazione più diffusa è quella con la trilogia di David Bowie, oppure con gli U2 di Achtung Baby. La capitale tedesca “salvò” il Duca Bianco dalle dipendenze che lo stavano letteralmente distruggendo. A Berlino trovò nuovi smalto e linfa per produrre una serie di lavori discografici divenuti pietre miliari. Invece, la band irlandese scampò il pericolo di un possibile scioglimento, creando l’album della svolta che l’avrebbe consacrata definitivamente. Meno noto è forse il rapporto tra Berlino e un’altra celebre band. Everything counts in large amounts (tutto conta in grandi quantità) è senza dubbio la frase fulcro di uno dei loro più noti successi. …
– Tutto conta in grandi quantità –
In anni di frequentazione con Berlino, mi sono frequentemente imbattuto in una figura singolare, difficile da dimenticare. Occhieggiava puntualmente dai manifesti affissi in strada, o dai cartonati nei negozi di dischi. Un uomo non più giovanissimo, longilineo e vestito di nero, con un cappello a falde larghe e un’espressione severa e sofferta, probabilmente enfatizzata dai profondi solchi che ne segnano il viso. Mi venne naturale associarlo, visivamente, all’immagine di…
-La figura di Udo Lindenberg –
Quando ho cominciato a esplorare il pop contemporaneo tedesca, con particolare attenzione a quello prodotto a Berlino, una delle figure più ricorrenti in cui mi sono imbattuto è stata quella di Pierre Baigorry, in arte Peter Fox, quasi una sorta di re Mida del pop tedesco. Un paio di sue canzoni le avevo captate anni addietro, durante uno dei miei soggiorni berlinesi, ma le avevo snobbate. La lingua tedesca, credo, fu un deterrente per le mie orecchie, non abituate alle sue asperità gutturali. A parte Der Kommissar, 99 Luftballons e…
– Il re Mida del pop di Berlino –
Berlino, come ogni luogo, vive da sempre una stretta connessione con la musica, che ne ha cadenzato e accompagnato la travagliata storia. Questo elenco di 10 canzoni immortali per Berlino si basa sul mio gusto personale; non ha, né pretende di avere, alcun valore assoluto.
Ho redatto una lista fin troppo circoscritta, perché 10 brani sono realmente pochi. Infatti, giunto al decimo titolo, mi sono immediatamente reso conto di inevitabili, pesanti e imperdonabili esclusioni.
Motivo per cui questo post avrà un seguito. Sono le prime 10 canzoni che mi sono balzate in mente in un momento preciso…
– 10 canzoni mortali per Berlino –
Esattamente 40 anni fa, 99 Luftballons (novantanove palloncini) conquistò la vetta delle classifiche tedesche; fu solo l’inizio dell’inestimabile fortuna di questa canzone ispirata dalla guerra fredda. Il testo del noto brano nacque a Berlino, durante un concerto dei Rolling Stones tenutosi preso il Waldbühne nell’estate del 1982. Nel corso del live vennero rilasciati numerosi palloncini colorati in cielo e il chitarrista dei Nena, giovane band formatasi quello stesso anno, fu colto da un’improvvisa ispirazione. Pensò al paradosso di quegli innocui e allegri oggetti fluttuanti nell’aria, percepiti come una minaccia dai radar di Berlino Est. …
– Guerra e palloncini colorati –
I CCCP – Fedeli Alla Linea si sono formati all’inizio degli anni ’80 a Berlino Ovest. Negli anni in cui s’imposero sulla scena musicale italiana, li giudicavo con un certo scetticismo. Li ritenevo un po’ ridicoli nella riproposizione di un genere, il punk, che ritenevo morto o quantomeno obsoleto. …
– La frontiera di Berlino Ovest –
Ellen Fraatz è nata a Berlino Ovest, ed è cresciuta nel quartiere occidentale di Tempelhof. Da adolescente apriva una delle finestre del suo appartamento e appoggiava sul davanzale una cassa del suo impianto. Per una platea composta di condòmini che affacciavano sul comune Hof, Ellen suonava i vinili dismessi per juke-box che le passava un amico. …
– La luce di una nuova alba –