Da tre anni, il Flughafen Berlin-Brandenburg “Willy Brandt” accoglie milioni di turisti che volano fino a Berlino. Ma, per chi non è tedesco, né un appassionato o uno studioso di storia, il nome dello scalo potrebbe non suggerire più di tanto. Approfondendo la sua singolare biografia se ne comprendono il peso e l’apporto esercitati in almeno mezzo secolo di storia tedesca. Ciò più che colpisce di Willy Brandt, è il suo grande sogno e l’accorato impegno profuso nel perseguirlo. Ancora oggi Herbert Ernst Karl Frahm, questo il suo vero nome, incarna la figura di un politico, e soprattutto di un uomo, fedele ai propri ideali. …
– Il sogno di Willy Brandt –
Autore: Molto Berlino
Il rogo di Berlino di Helga Schneider è una delle opere letterarie più avvincenti sui drammi della II Guerra Mondiale. Si tratta di uno struggente diario con cui l’autrice slesiana, cresciuta a Berlino e da sessant’anni naturalizzata italiana, rammenta i drammatici eventi di cui fu testimone, in una città ormai sventrata dai bombardamenti. Leggendolo, l’ho spontaneamente collegato a un breve racconto, diametralmente opposto, ambientato nella capitale tedesca degli anni ’20. Ne è scaturito un curioso parallelo: due esperienze in antitesi, entrambi efficaci ritratti di un’infanzia vissuta in una Berlino piegata tra le due guerre. …
– Infanzia a Berlino tra le due guerre –
Un paio di anni fa due amici si sono rivolti a me per dei suggerimenti su una vacanza a Berlino di soli 3 giorni, consapevoli di non disporre di molto tempo per visitarla a fondo, ma fiduciosi di riuscire a vedere almeno l’indispensabile. Ho deciso di postare qui le indicazioni a suo tempo fornite e debitamente aggiornate, dal momento che, per fortuna, è terminata la pandemia. …
– Molto Berlino in 3 giorni –
In anni di frequentazione con Berlino, mi sono frequentemente imbattuto in una figura singolare, difficile da dimenticare. Occhieggiava puntualmente dai manifesti affissi in strada, o dai cartonati nei negozi di dischi. Un uomo non più giovanissimo, longilineo e vestito di nero, con un cappello a falde larghe e un’espressione severa e sofferta, probabilmente enfatizzata dai profondi solchi che ne segnano il viso. Mi venne naturale associarlo, visivamente, all’immagine di…
-La figura di Udo Lindenberg –
Il 28 giugno ha ufficialmente inizio il Pride di Berlino, un mese di eventi che avranno conclusione sabato 22 luglio, con il Christopher Street Day. Il CSD è la tradizionale parata che richiama a Berlino numerosi visitatori da ogni angolo d’Europa e del mondo. Una vera e propria celebrazione di ogni diversità.
Nonostante Berlino vanti il Pride forse più affollato d’Europa, sul suo passato aleggia l’ombra di una legge controversa: il Paragrafo 175. …
– Il Pride di Berlino e il Paragrafo 175 –
L’ex DDR, come ogni regime totalitario, osteggiava la libertà di pensiero ed espressione, i combustibili necessari a ogni corrente artistica. Dei preposti comitati di controllo castravano sul nascere qualsivoglia elemento di critica nei confronti dello Stato e della causa socialista. Ma, come spesso accade sotto le pressioni coercitive delle dittature, gli effetti sortiti si rivelarono distanti da quelli auspicati. Nella Repubblica Democratica Tedesca, letteratura, cinema e musica, per la loro diffusione, dovevano superare il setaccio degli organi di censura, allo scopo di ravvisare eventuali messaggi sgraditi e potenzialmente sovversivi. …
– Cinema e censura: le pellicole del coniglio –
Ne “Il cielo sopra Berlino”, pellicola del 1987 diretta da Wim Wenders, il poeta Homer e l’angelo Cassiel raggiungono Potsdamer Platz. L’anziano uomo stenta a capacitarsi dello stato in cui versa la piazza, teatro della sua giovinezza ai tempi Repubblica di Weimar.
I bombardamenti della II Guerra Mondiale l’avevano praticamente rasa al suolo, trasformandola in una spoglia e vasta distesa sterrata. Il regime della DDR completò l’opera di mortificazione, facendo passare proprio di lì il Muro, relegando la piazza a terra di nessuno; da crocevia brulicante e ricco di vita a striscia della morte. …
– Il poeta e l’angelo di Potsdamer Platz –
Quando ho cominciato a esplorare il pop contemporaneo tedesca, con particolare attenzione a quello prodotto a Berlino, una delle figure più ricorrenti in cui mi sono imbattuto è stata quella di Pierre Baigorry, in arte Peter Fox, quasi una sorta di re Mida del pop tedesco. Un paio di sue canzoni le avevo captate anni addietro, durante uno dei miei soggiorni berlinesi, ma le avevo snobbate. La lingua tedesca, credo, fu un deterrente per le mie orecchie, non abituate alle sue asperità gutturali. A parte Der Kommissar, 99 Luftballons e…
– Il re Mida del pop di Berlino –
Una delle produzioni DEFA che preferisco è sicuramente questa pellicola ambientata nel quartiere di Prenzlauer Berg sul finire degli anni ’70. Solo Sunny, come Die Legende von Paul und Paula, è un autentico e affascinante spaccato di vita nella DDR. La protagonista vive in un grande e vecchio condominio: un quadrilatero su cui si affacciano finestre dagli infissi vecchi e scrostati. I vetri dei numerosi appartamenti sono intarsiati su facciate grigie e sbrecciate. Due piccioni, da un davanzale, sembrano osservare quel quadro spoglio e desolato, mentre da un’altra finestra un gatto li adocchia voglioso. …
– Solo Sunny, spaccato di vita nella DDR –
Berlino, come ogni luogo, vive da sempre una stretta connessione con la musica, che ne ha cadenzato e accompagnato la travagliata storia. Questo elenco di 10 canzoni immortali per Berlino si basa sul mio gusto personale; non ha, né pretende di avere, alcun valore assoluto.
Ho redatto una lista fin troppo circoscritta, perché 10 brani sono realmente pochi. Infatti, giunto al decimo titolo, mi sono immediatamente reso conto di inevitabili, pesanti e imperdonabili esclusioni.
Motivo per cui questo post avrà un seguito. Sono le prime 10 canzoni che mi sono balzate in mente in un momento preciso…
– 10 canzoni mortali per Berlino –